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Feb 21

Perchè il terrorismo ci fa paura

La parola terrorismo ha in se la radice terror che ha la derivazione latina terrere che letteralmente significa “far diventare del colore della terra”: nel senso di “far impallidire”, quindi “atterrire”.

In questo risiede l’intento di certe gesta di cui purtroppo sentiamo sempre più spesso parlare ai telegiornali e nei media. Quindi non si tratta solamente del gesto e/o delle azioni violente e sanguinarie in sé, ma proprio dell’ansia creata come effetto di riverbero dei media che ci rende automaticamente possibili bersagli futuri.

Proprio oggi in studio discutevo con un’adolescente che da lì a qualche giorno sarebbe dovuta partire con la famiglia per qualche giorno di vacanza a Roma e mi diceva: “Dottore di solito sono io che ho l’ansia delle cose, ma mi ha fatto sorridere mio padre quando ieri ha confessato di aver paura di possibili attentati durante il nostro viaggio e per una volta mi sono sentita coraggiosa quando gli ho detto che le nostre paure non ci possono comandare perché sono soltanto dei pensieri…e lo avrei aiutato io”!

Ma perché il terrorismo ci fa paura? Perché alla base c’è un’accresciuta sensazione di vulnerabilità, dovuta all’aumento dell’ansia (quella provata dal papà della ragazzina per intenderci). L’ansia è una reazione di allerta che mette in moto tutta una serie di meccanismi di allarme, tra cui un processo chiamato catastrofizzazione (ovvero sopravvalutare le situazioni negative fino a convincersi che debbano per forza accadere). La risposta della ragazzina è stata magnifica quando ha detto: “Le nostre paure non ci comandano, in quanto sono solo dei pensieri”.

Robert Allegri

Tratto con passione, utilizzando metodologie innovative e scientificamente comprovate di problematiche quali: dipendenze "nuove" e vecchie, dei disturbi e delle problematiche sessuali, dei disturbi di tipo ansioso (ex. attacchi di panico – fobie), delle difficoltà relazionali e familiari, e della sfera depressiva.