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Mar 14
Anoressia Bulimia

Quando l’alimentazione diventa un problema?

Negli ultimi anni moltissime campagne pubblicitarie e diversi mass media si sono occupati del tema dei disturbi del comportamento alimentare. Ma come possiamo capire se il cibo è davvero un problema?

La cosiddetta civiltà o cultura del “magro”, del “sano a tutti i costi”, del “tonico”, del “corpo perfetto” (sia per le donne che per gli uomini), del “corpo e peso che possiamo controllare”, uniti all’industria delle diete, dei prodotti dimagranti e dei prodotti “magici” per indurre i cambiamenti del corpo, a volte sono una trappola infernale per le persone che stanno vivendo alcuni momenti importanti della loro vita o che stanno affrontando un cambiamento.
Spesso si associano i disturbi alimentari, tra i più comuni: l’anoressia, la bulimia e quelli che rientrano nella grande maggioranza della popolazione che ha questo problema e che chiamiamo “disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati” (perché non sono soddisfatti appieno i criteri diagnostici di una categoria o l’altra ma sono presenti comunque caratteristiche rilevanti) ad un’età specifica come l’adolescenza, o ad un genere specifico come quello femminile.
Certamente ci sono alcune caratteristiche che possono rendere la popolazione degli adolescenti più a rischio di sviluppare queste problematiche e la popolazione femminile, in quanto più attenta (leggermente) all’aspetto fisico pure.

Ma come possiamo capire se l’alimentazione diventa un problema per noi, o per le persone vicino a noi (i nostri figli ad esempio)?
A mio avviso ci sono alcuni segnali a cui porre attenzione:

  • Il cibo, il peso e le forme del corpo sono diventate un argomento particolarmente interessante e di cui questa persona tende a parlare, oppure al contrario sono diventati molto difficili da affrontare o fonte di conflitti ed emozioni negative.
  • Sono presenti numerose restrizioni o eccessi nella qualità e quantità di alimenti che vengono consumati: usualmente quando non siamo in presenza di un problema con l’alimentazione tendiamo a non avere particolari difficoltà nell’assunzione di una grande varietà di cibi, pur mantenendo il nostro gusto e le nostre preferenze personali, al contrario quando siamo in presenza di un problema con l’alimentazione possiamo osservare come il repertorio e le scelte che riguardano l’alimentazione siano spesso più rigide, monotone e ripetitive.
  • L’autostima e la visione di sé è molto influenzata dal rapporto con il cibo ed il peso: il che significa che nel momento in cui una persona riesce a rispettare le “rigide regole” che si pone con l’alimentazione o con altri comportamenti di “potenziale controllo” del cibo, è più facile che venga mantenuto un “equilibrio nel rapporto con la propria autostima, mentre questo tende a subire delle variazioni in negativo quando le “regole” non vengono rispettate.
  • Sono presenti degli eccessi in alcuni dei comportamenti che possono servire da compenso o controllo dell’alimentazione: attività fisica, abbuffate, abuso di diuretici e lassativi, digiuno ed altri.

Quindi che fare se abbiamo questi comportamenti o se li ha qualcuno vicino a noi?
Prima di tutto “NIENTE PANICO” ! ! Se sono comportamenti che vi riguardano personalmente la domanda da porvi è: da quanto tempo sono presenti? Sono legati ad una situazione specifica o ad un momento? Posso riprendere quanto prima un’alimentazione più regolare e che comprenda tutti gli alimenti?
Se la risposta è SI, buon inizio di cambiamento!
Se la risposta è NO allora ci sono diversi tipi di approcci psicoterapeutici cognitivo-comportamentali che possono darvi una mano, fondamentale nell’intraprendere un percorso di cambiamento, per cui…non temete, si può cambiare!
Se queste risposte le avete date per vostra figlia o figlio potete comunque cercare di parlarne in un momento in cui siete abbastanza tranquilli e cercare di capire cosa sta succedendo e comunque potete rivolgervi ad uno psicoterapeuta esperto in disturbi alimentari per confrontarvi su come sostenerla/o in un momento di difficoltà.

Robert Allegri

Tratto con passione, utilizzando metodologie innovative e scientificamente comprovate di problematiche quali: dipendenze "nuove" e vecchie, dei disturbi e delle problematiche sessuali, dei disturbi di tipo ansioso (ex. attacchi di panico – fobie), delle difficoltà relazionali e familiari, e della sfera depressiva.