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Feb 24
Coronavirus

Psicologicamente come affrontare Coronavirus

Coronavirus è certamente la parola più nominata in questo periodo, anche perché siamo di fatto in una situazione d’emergenza, che ha fatto e sta facendo prendere delle misure cautelari mai viste prima in Italia. La chiusura delle scuole, la sospensione delle attività sportive, la quarantena di certe zone da cui non ci si può spostare, etc..

Senza scendere nel merito politico o medico (che non mi competono), ci terrei però a dare una lettura dei fatti su come provare ad affrontare la situazione da un punto di vista psicologico.

Di fatto quello che stiamo (tutti) vivendo, è l’immersione in un tam tam mediatico ovvero: accendi la TV e senti parlare di coronavirus, per radio idem, apri FB e leggi i vari commenti che oscillano tra gli interventisti (che vorrebbero blindare la nazione e fare controlli a tutti i cittadini) e i minimizzatori (che pensano che tutto dovrebbe proseguire come nulla fosse), in metropolitana, al bar, al lavoro, si parla quasi esclusivamente di quello…e quindi?!

La conseguenza è trovarsi in un enorme amplificatore mediatico, ovvero la nostra mente è costantemente bombardata dal COVID-19, accade in poche parole quello che prova tutti i giorni un OSSESSIVO, ovvero più volte al giorno ha questo pensiero intrusivo che gli dice quello che dovrebbe fare, ed in questo caso: lavati le mani, compra la mascherina, non uscire in zone affollate, non troverai più del cibo corri a far scorta al supermercato, etc., etc..

Ora, facciamo un piccolo esperimento, sempre parlano di malattie potenzialmente MORTALI e CONTAGIOSE, se ti dicessi che in Italia vengono rilevati all’anno circa: 4000 casi di tubercolosi, 3500 positivi all’HIV, 1000 di meningite, 600 di Epatite Ache effetto ti fa?

Adesso ti chiedo di provare ad immaginare se ogni giorno TV, radio, giornali e social media, dovessero costantemente emanare bollettini sull’andamento dei nuovi contagiati e misure cautelative su come prevenire il contagio dalle malattie che ho citato sopra (che sono solo una parte infinitesimale di quelle esistenti!), che effetto pensi possa avere su di te? E sugli altri?

Esatto, è proprio quello che sta succedendo adesso con il Coronavirus!

Quindi l’indicazione è avere la consapevolezza di quello che ci circonda, ma di TUTTO quello che ci circonda, provando a non cadere nella trappola dell’amplificatore! L’invito è fare del nostro meglio per proteggerci con cognizione di causa, nel rispetto delle regole (in questo caso delle indicazioni del Ministero della Salute).

Concludendo, mi viene in mente l’esempio di un mio cliente, che durante il periodo delle scosse di terremoto il centro Italia, aveva la fobia che gli potesse crollare la casa in testa. La casa era una villetta a due piani, antisismica e di recente costruzione (NB. i fattori di rischio vengono calcolati e devono sempre essere tenuti in considerazione). Allora gli chiesi: “Se hai così tanta paura che ti possa crollare addosso qualcosa, ti tranquillizzerebbe almeno avere un casco in testa?”, lui mi rispose di sì, ma che aveva soltanto il casco jet dello scooter. “Perfetto, quello protegge benissimo!” gli dissi, “Allora ti chiedo dal momento in cui ti svegli alla mattina, di indossarlo e tenerlo in ogni momento in cui sei in casa: quando cucini, quando ti lavi i denti, quando guardi la TV, puoi toglierlo solo quando fai la doccia”.

Prova ad immaginare che successe…

Esatto! Durò per due giorni ad andare in giro per casa con il casco in testa, poi ammise che forse era esagerato rispetto al rischio.

Robert Allegri

Tratto con passione, utilizzando metodologie innovative e scientificamente comprovate di problematiche quali: dipendenze "nuove" e vecchie, dei disturbi e delle problematiche sessuali, dei disturbi di tipo ansioso (ex. attacchi di panico – fobie), delle difficoltà relazionali e familiari, e della sfera depressiva.